Fino al 30 maggio il Teatro Caboto di Milano offre un debutto nazionale di grande impatto, scelto dall'Associazione Teatro Europa per chiudere la stagione in bellezza: Il ritratto di Dorian Gray, tratto dal celebre romanzo di Oscar Wilde. La regista, e bellissima fra gli interpreti, Anna Battaglia vede nella società dello spettacolo un combattimento tra Angeli e Demoni come quello vissuto da un Dorian Gray-gothic metal e legge nell'intera opera Wildiana una liberazione sessuale che va oltre gli schemi tradizionali. Per questa ragione, identifica l'Autore con la sua Opera e ha prodotto una versione teatrale in cui appaiono entrambi i livelli narrativi: sia quello del racconto sia quello biografico, affascinante e devastante.
Dorian Grey è un giovane di bellezza straordinaria e viene ritratto da un amico, il pittore Basil Hallward, che realizza un quadro dalla eccezionale somiglianza. Dorian si lascia influenzare però da lord Henry Wotton, uomo senza scrupoli e fa soffrire tutti quanti lo amano: abbandona la fidanzata Sybil, che si suicida e, non sopportando i rimproveri dell'amico Basil, lo uccide. Pure, dopo tanta malvagità, il suo volta non porta alcuna traccia di quanto avvenuto, come se le emozioni non lo sfiorassero. Ma il quadro dell'amico ucciso, per un incredibile incantesimo, si trasforma e porta le tracce non solo del passare del tempo ma anche della cattiva coscienza che anima il sempre bellissimo Dorian. Egli finisce per nascondere il ritratto fino a... Beh, magari la storia la sapete già tutta, ma qui bisogna proprio vedere cosa la compagnia ha inventato per trasportare in palcoscenico una storia così fantastica. Ne vale la pena.